Love Letters of a Violinist and Other Poems - LightNovelsOnl.com
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IV.
--Canterotti, o zingarella, Qualche allegra mia ballata, Qualche estatica novella D' una dama innamorata ...
--Dimmi tutto!--Canterotti D' Ungheria le meste notti.
D' Ungheria?--Del Bosco Santo Dove nacque il gran Sorranto.
V.
Sappi in breve, son marchese Castellano e cantatore, Cattivai con questo arnese D'una maga un d l'amore.
--D' una maga?--Si, di quelle Che san legger nelle stelle.
--E fu bella?--Non v' e guari Dama, oh no, che le sia pari.
VI.
Come parca in fra le dita Essa tenne il mio destino, Fu la sfinge di mia vita Col sorriso suo divino.
Avea biondi i suoi capelli, Occhi neri e molto belli, Braccia e collo in puritade Come neve quando cade.
VII.
--Taci, taci, o castellano; Qui convien pregar per essa.
--Io l'amai d'amor sovrano!
p.r.o.nta fu la sua promessa.
L' aspettai; mi fu cortese, Ma fugg dal mio paese, Travest.i.ta un d di Maggio Come biondo e giovin paggio.
VIII.
Oh, giammai non fu sognata Cosa uguale per bellezza Chi la vide incoronata Sorridea per tenerezza.
Chi la vide di mattina La credeva una regina, Qualche sogno di poeta, Qualche incanto di profeta!
IX.
--Traditor! col tuo luto Tu l' hai fatto innamorare!
--Io giurai per San Bernuto E pel Cristo in sull' altare, Per Giuseppe e per Maria Che farei la vita pia.
--E il facesti?--I sacri voti Ricantai dei sacredoti.
X.
--Or m'ascolta, o trovatore, Or rispondi, e dimmi il vero: Hai veduto il mesto fiore Che si coglie in cimitero?
Hai veduto i fior di rose Che s'intreccian per le spose, Quando cantan desolati Gli usignoli abbandonati?
XI.
Crolli il capo; impallidisci; Stendi a me la bianca mano; Non rispondi; e forse ambisci Della sposa ormai l'arcano?
Qui mor la Gilda, maga Sotto il nome di Menzaga; Qu mor, nel suo pallore, Per l'amor d'un trovatore!
XII.
Stravolto l'amante s'inchina; Ei mira la mesta donzella.
Velata e la maga, ma bella, Coll'occhio che pianger non sa.
--O donna, l'amor t'indovina ...
Tu, Gilda, t'ascondi cola!
XIII.
Nel mondo non v' e la sembianza Di tale e di tanta beltade!
Non cresce per queste contrade Ne giglio ne spirto d'amor.
Tu sola tu sei la Speranza Che tenni qua stretta sul cor.
XIV.
Tu sola tu sei la mia dama, La gioja e l'onor della vita; Tu sola, donzella romita, Del mondo la diva sei tu.
L'amor ti conosce, e la fama; Ne manca l'antica virtu.
XV.
Ma dove e la fe del pa.s.sato Che tanto brill nella festa?
L'amore, l'onore, le gesta D'un tempo che presto fugg?
Fu vero? L'ho forse sognato?
Tu pur l'hai sognato cos!
XVI.
La maga intenta ascolta il suo galante; Ride, si scioglie il velo e guarda il Sire.
Rossa diventa e bianca in uno istante, E poi s' asconde il viso e vuol fuggire.
Corre nei bracci suoi lo fido amante; E favellar vorria nel suo giore...
XVII.
--Deh! taci, oh taci! Al mondo ovunque e doglia.
Gilda son io. Ti bacio e son contenta.
Pianger non so se non per pazza voglia Come la strega allor che si lamenta ...