Journey Beyond - LightNovelsOnl.com
You're reading novel online at LightNovelsOnl.com. Please use the follow button to get notifications about your favorite novels and its latest chapters so you can come back anytime and won't miss anything.
I got up. I opened the front door. I went out and found myself where I had never been before. The strangest thing was that I didn't care what was going on, I didn't care what or who I left behind. Although it was not entirely true, as there was actually someone I cared about. Taken from the heat I forgot. I'll go back, I said to myself nodding.
"Wow ..."
After pa.s.sing the door, I found myself looking at the sky, which was red. Green clouds were over my head several hundred meters high. Where was I at? I did not care. By now I was there and therefore I thought it was useless to ask. Huge concrete buildings around me polluted that spectacular sky. Something was wrong.
"Excuse me."
I tried to stop one of the many pa.s.sersby. But n.o.body seemed to see me. Busy in their affairs, they walked in single file, with gray and pale faces.
"Mrs?"
Nothing. n.o.body deigned to look at me. I started walking down the street. After a few minutes I found myself in what looked like an apartment. It looked like a cozy place. And that was enough to make me calm. In a hurry, however, I went out the door and as if a strong anguish compressed my chest I started to run. I wanted to go far from there. I wanted to go beyond my means. I wanted to fly. I jumped. What a moment before was asphalt turned into an overhang.
"Aaaaaaah!"
I didn't want to fall. I was afraid. Because I had been foolish enough to think that jumping would take me to a higher place instead of dragging myself to the bottom. By now in free fall for a few seconds I closed my eyes.
"It's already finished."
A minute. Two minutes. The fall didn't stop. In an astonished way I thought. Hey, but I wasn't that low then.
"If only I had another chance-"
The fall stopped suddenly. Focusing my gaze I realized that in the middle of the desert on which I had gently landed there were two strange objects. One of them was an elevator. The other a staircase.
"Hey an elevator! So lucky!"
Once in front of the elevator, however, I stopped. Do I have to press the b.u.t.ton? Why am I so afraid? Why doesn't the lift bring me relief? I have to do it with my own strength. So full of energy from head to toe I went up the stairs. Once I climbed the first step I noticed that the elevator was moving. It was moving downward.
"Finally here is the top."
Several hours later I managed to return to the place from which I had fallen. In a tired way I saw a happy girl who was about to make the same mistake.
"STOP!"
Find authorized novels in Webnovel,faster updates, better experience,Please click for visiting.
I shouted with all the breath I had in my body. She didn't hear me. Then terrified of the fate that would be expected to the girl I threw myself and I tried to stop her.
"ARGH!"
I had grabbed her and with difficulty I managed to pull her up.
"But what…"
She said with a frightened look.
"Everything good?"
I said with still tired.
"Yes"
He nodded. What happened next I don't remember very well. I only remember one strange bluish photo, the girl and a red truck. Tired I closed my eyes.
"Please wake up."
A female voice whispered in my ear to wake up. But I was too tired, so I ended up falling asleep. I remember that day well. That day when I left the only thing that mattered to me. You.
-Italian version-
Mi alzai. Aprii la porta di casa. Uscii e mi ritrovai dove mai prima mi ero trovato. La cosa più strana era che non mi interessava cosa stesse succedendo, non mi importava cosa o chi lasciavo indietro. Anche se su quest'ultimo punto avrei da ridire, in quanto, in realtà c'era qualcuno a cui tenevo. Preso dalla foga però me ne dimenticai. Tornerò indietro, dissi a me stesso annuendo.
"Wow…"
Superata la soglia della porta, mi ritrovai a guardare il cielo, rosso di colore. Nuvole verdi si trovavano sulla mia testa a diverse centinaia di metri d'altezza. Dove mi trovavo? Non mi importava. Ormai c'ero e perciò ritenni inutile chiedermelo. Attorno a me enormi edifici di cemento inquinavano quello spettacolare cielo. Qualcosa non andava.
"Mi scusi."
Cercai di fermare uno dei tanti pa.s.santi. Ma nessuno pareva vedermi. Indaffarati nei loro affari camminavano in fila indiana, con volti grigi e pallidi.
"Signora?"
Niente. Nessuno mi degnava di uno sguardo. Iniziai a camminare lungo la strada. Dopo qualche minuto mi ritrovai in quello che sembrava un appartamento. Sembrava un posto accogliente. E ques...o...b..stava a rendermi calmo. Preso dalla fretta però uscii dalla porta e come se una forte angoscia mi comprimesse il petto iniziai a correre. Volevo andare lontano da lì. Volevo andare oltre le mie possibilità. Volevo volare. Saltai. Quello che un attimo prima era asfalto si tramutò in uno strapiombo.
"AAAAAAAH!"
Non volevo cadere. Avevo paura. Perché ero stato così sciocco da pensare che quel salto mi avrebbe portato in un luogo più alto invece di trascinarmi in fondo. Ormai in caduta libera da qualche secondo chiusi gli occhi.
"Ormai è finita."
Un minuto. Due minuti. La caduta non si arrestava. Con fare stupito pensai. Ehi, ma allora non ero poi così in ba.s.so.
"Se solo avessi un'altra possibil-"
La caduta si arrestò all'improvviso. Concentrando lo sguardo mi accorsi che in mezzo al deserto sul quale ero dolcemente atterrato vi erano due strani oggetti. Uno dei due era un ascensore. L'atro una scala.
"Ehi un ascensore! Che fortuna!"
una volta difronte all'ascensore però mi fermai. Devo premere il bottone? Perché ho così tanta paura. Perché l'ascensore non mi dona sollievo? Devo farcela con le mie forze. Quindi carico di energia da capo a piedi optai per le scale. Una volta salito il primo gradino mi accorsi che l'ascensore si stava muovendo. Si stava muovendo verso il ba.s.so.
"Finalmente ecco la cima."
Diverse ore dopo riuscii a tornare nel luogo dal quale ero precipitato. Con fare stanco vidi una ragazza che euforica era in procinto di fare il mio stesso errore.
"FERMA!"
Gridai con tutto il fiato che avevo in corpo. Non mi sentì. Allora terrorizzato dal destino che sarebbe atteso alla ragazza mi lanciai per cercare di fermarla.
"ARGH!"
L'avevo afferrata e con non poco sforzo riuscii a tirarla su.
"Ma cosa…"
Disse lei con sguardo schioccato.
"Tutto bene?"
Dissi io con ancora il fiatone.
"Si"
Annuì. Quello che successe dopo non lo ricordo molto bene. Ricordo solo una strana foto bluastra, la ragazza e un camion rosso. Stanco chiusi gli occhi.
"Svegliati ti prego."
Una voce femminile mi sussurrava nell'orecchio di svegliarmi. Ma io ero troppo stanco, così finii per addormentarmi. Ricordo bene quel giorno. Quel giorno in cui lasciai indietro l'unica cosa che mi importava. Te.